Napoli capitale mondiale della cultura

Fino a domani la città ospita la conferenza internazionale dell’Unesco “Cultural Heritage in the 21st Century”. Oltre 200 delegazioni da tutto il mondo riunite a Palazzo Reale per discutere delle sfide poste al patrimonio materiale e immateriale dell’umanità, in testa il turismo si massa e il cambiamento climatico

 

Napoli al centro della cultura mondiale. Fino a domani la città ospita il “Cultural Heritage in the 21st Century” dell’Unesco, conferenza internazionale che ha riunito nelle sale di Palazzo Reale delegazioni da 194 Paesi con l’obiettivo di individuare e definire una strategia comune per la tutela del patrimonio materiale e immateriale dell’umanità. A rappresentare l’Italia il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il collega degli Esteri Antonio Tajani.

“Per tre giorni Napoli sarà la capitale mondiale della cultura, dove si discuterà di tutela del patrimonio culturale immateriale con 200 delegazioni provenienti da tutto il mondo. La città, sintesi mirabile delle molte civiltà fiorite nel Mediterraneo, sarà un palcoscenico di eccellenza per un’iniziativa che vedrà confrontarsi le massime autorità culturali internazionali su temi di estrema attualità”, ha detto Sangiuliano.

Le sfide: dal turismo sostenibile al cambiamento climatico

La Conferenza di Napoli arriva a oltre mezzo secolo dall’istituzione nel 1972 della lista del patrimonio mondiale dell’umanità e nel ventesimo anniversario della Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 2003. I lavori si concluderanno domani con l’adozione di una Carta comune, un documento programmatico contenente una lista di raccomandazioni e buone pratiche rivolta agli Stati membri dell’Unesco per una tutela del patrimonio più efficiente, elaborato sulla base delle proposte venute dagli esperti riuniti a Palazzo Reale.

Attraverso incontri e seminari, i delegati affrontano dossier come la tutela del patrimonio culturale nei conflitti e nelle aree di crisi, il contrasto al traffico illegali di beni culturali, le sfide poste dal cambiamento climatico alla salvaguardia delle diversità culturali, la sostenibilità del turismo e del suo impatto sui territori di riferimento. Previsto anche un focus sulla tutela e sulla valorizzazione del Patrimonio degli Stati extra-europei, soprattutto dell‘Africa.

Proprio di turismo, e del suo equilibrio con la tutela del patrimonio, si occupa la proposta avanzata dall’amministrazione comunale di Napoli e che sarà contenuta del documento conclusivo della Conferenza Unesco. “Vanno individuati strumenti di regolazione dell’uso dei centri storici – ha spiegato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – che consentano di regolare le attività commerciali e residenziali anche per fare in modo che le identità territoriali vengano preservate e che le comunità non vengano espulse dai centri storici”.

Un tema, quello del sovraffollamento delle città, e in particolare dei loro centri storici, che attanaglia molti luoghi d’interesse a livello globale. Da qui la richiesta che gli Stati si dotino di strumenti anche legislativi per governare i flussi turistici al fine di preservare la natura e l’identità dei territori.

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiulano alla Conferenza dell'Unesco a Napoli
Gennaro Sangiuliano alla Conferenza Unesco a Napoli | Foto x @UNESCO

La protesta contro la bolla speculativa

A dimostrazione che il turismo si massa sia un problema a Napoli, come in molte altre città d’arte, la protesta andata in scena ieri. “Fermare subito la bolla speculativa alimentata da una turistificazione senza regole che, portando gli affitti a livelli insostenibili per i residenti, sta di fatto espellendo i napoletani dal centro storico”, si poteva leggere su uno dei manifesti affissi in piazza Dante.

Anche gli abitanti fanno parte del patrimonio mondiale dell’Umanità e come tali vanno anch’essi tutelati”, scrivono gli attivisti della Rete Resta Abitante. “Le istituzioni locali ammettano di non saper tutelare la popolazione e le culture del centro storico e rinuncino al riconoscimento dell’Unesco”, dicono a proposito dell’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale nel 1995.

Mattarella: “Ampliare gli strumenti di tutela del patrimonio”

Ad aprire la Conferenza è stato il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato come “la preservazione della cultura in tutte le sue forme è fra le espressioni più alte di collaborazione fra gli Stati, oltre che fondamentale strumento di convivenza civile e di rispetto dell’altro. Un principio purtroppo ignorato oggi in tante parti del mondo”. Il capo dello Stato ha evidenziato come “le nuove sfide, quali l’interdipendenza sempre più stretta, il cambiamento climatico, l’urbanizzazione accelerata e i flussi migratori incontrollati, ci impongono di attualizzare e ampliare gli strumenti di tutela del patrimonio, rispondendo all’imperativo di trasmetterlo intatto alle generazioni future”.

I delegati dell’Unesco tra le vie di Napoli

Oggi c’è stato spazio anche per una visita delle delegazioni tra le vie del centro storico. Partenza questa mattina alle 10 da Piazza del Gesù, con polizia e guide turistiche al seguito.

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